Iª DOMENICA DI AVVENTO
Inizia oggi il periodo di Avvento. Questi sono di attesa sapendo che la venuta di Gesù è vicina. La liturgia di questa domenica ci invita a considerare la nostra vita in preparazione alla venuta del Signore: «O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro, con le buone opere, al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli» (dal messale). Tutta la nostra esistenza è un tempo di attesa fino al grande giorno in cui Gesù verrà a prenderci con sé. Perciò, in preparazione a quell’incontro, la saggezza della Chiesa ci fa innalzare una supplica a Dio per avere un maggiore desiderio di fare il bene.
San Paolo scrive nella sua lettera ai Romani: «È ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti.» (Rm 13, 11). Dio ci ha lasciato questo mondo in eredità, vuole che ci dedichiamo alla cura dei suoi, ci incoraggia a seminare il bene nella nostra vita e intorno a noi. Un giorno – non sappiamo quando – il Signore tornerà, e quale gioia porteremo al cuore di Cristo quando andremo ad incontrarlo! Fino a quel momento, vogliamo essere vigili, perché non conosciamo né il giorno né l’ora.
Questo Avvento può essere un buon momento per considerare i compiti che Dio ci ha affidato e per vedere come li stiamo portando avanti. Forse, insieme alla gratitudine per tante gioie, riconosceremo di aver trascurato alcuni aspetti. Oggi possiamo decidere di ripartire da questi punti. «Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà» (Mt 24, 42). Può sembrare che questa esortazione di Gesù abbia un tono troppo urgente. Ma non è forse questa la verità? L’invito a vegliare è un’espressione della volontà di Dio, è un modo per svegliarci se siamo un po’ addormentati. Gesù ci invita a riassaporare l’essenziale.