Quarto Lunedì di Avvento
Assai spesso, quando si vuole amare e lasciarsi amare, occorre evitare di dire all’altro come deve fare le cose. L’amore lascia libera la persona amata di esprimersi come vuole. Non le detta né esige da lei determinate maniere di manifestare l’affetto. Analogamente, qualcosa del genere avviene nel nostro rapporto con Dio: ci fa piacere lasciarci sorprendere dal Signore. La grazia non è predeterminabile, ma è libera e creativa. Zaccaria ha potuto verificare quanto sia meravigliosa l’iniziativa divina. Scoprì che confidare porta sempre un premio e che Dio è vicino in ogni momento, anche se non sembra.
Nel preparare il nostro cuore all’arrivo del Bambino Gesù, possiamo chiedere a questo santo uomo la sua fede, il suo entusiasmo e la sua pazienza. Fede nel chiedere per anni un miracolo che alla fine accadde quando non aveva più speranze; entusiasmo per sognare intorno al Messia e alla salvezza che avrebbe portato in Israele; e pazienza con se stesso mentre impara a cercare in Dio la sicurezza. L’amore comporta sempre un rischio, perché non è possibile dargli certezze; dipende dalla volontà di chi ci ama. Perciò chiediamo a Zaccaria di aiutarci nei momenti di preoccupazione, quando possiamo fidarci soltanto di Dio. È lui la nostra sicurezza. Santa Teresa di Gesù lo testimoniava con una frase breve, ma sicura: «Fidati della sua bontà, che mai è venuta meno ai suoi amici». «Torna tante volte nel Vangelo questo non temete: sembra il ritornello di Dio in cerca dell’uomo. Perché l’uomo, dalle origini, ancora a causa del peccato, ha paura di Dio: “ho avuto paura e mi sono nascosto” (Gen 3,10), dice Adamo dopo il peccato. Betlemme è il rimedio alla paura, perché nonostante i “no” dell’uomo, Dio dice per sempre “sì”: per sempre sarà Dio-con-noi. E perché la sua presenza non incuta timore, si fa tenero bambino»(Papa Francesco).